[vc_row][vc_column width=”1/4″][vc_column_text][/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”3/4″][vc_column_text]Collana: Reprint
Titolo: LA CUCINA FUTURISTA
Autore: Filippo Tommaso Marinetti
Formato: 13×21
Allestimento: Brossura
Pagine: 160
Prezzo: € 16,00
ISBN: 978-88-99857-66-0
Settore: Cultura, storia, Futurismo
Distribuzione: Messaggerie Libri
“Agli italiani la pastasciutta non giova”. Corre l’anno 1931 quando Filippo Tommaso Marinetti dichiara guerra “all’assurda religione gastronomica italiana”, proponendone l’abolizione perché, scrive nel suo breve Manifesto della cucina futurista, “per esempio contrasta collo spirito vivace e coll’anima appassionata generosa intuitiva dei napoletani. Questi sono stati combattenti eroici, artisti ispirati, oratori travolgenti, avvocati arguti, agricoltori tenaci a dispetto della voluminosa pastasciutta quotidiana. Nel mangiarla essi sviluppano il tipico scetticismo ironico e sentimentale che tronca spesso il loro entusiasmo”. Cosa dovrebbero allora mangiare gli italiani? Per
far venire “l’acquolina in bocca” al lettore, il padre del Futurismo descrive il successo del Grande Banchetto Futurista celebrato a Parigi nello stesso anno in occasione dell’Esposizione Coloniale, allietato dalla presenza di Joséphine Baker, “un uragano tropicale” la cui “bellissima testa” fa pensare “alla più dolce noce di cocco” e le cui gambe “mondialmente celebri, erano i lunghi pennelli africani che avevano forse servito a Prampolini per dipingere i suoi pannelli”. Nel Manifesto, Marinetti propone anche una serie di ricette per il pranzo, da quello “eroico invernale” a quello “musicale autunnale”, a quello “oltranzista”. In appendice, il volume è arricchito dal Manifesto della Danza futurista (1917) e dal breve saggio Come si seducono le donne (1916). Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d›Egitto 1876 – Bellagio 1944) compì gran parte dei suoi studi a Parigi, dove nel 1909 con un “Manifesto” apparso sul Figaro di Parigi, diede vita al movimento futurista. Interventista (Guerra sola igiene del mondo, 1915), e combattente della Prima Guerra mondiale, fu accanto a Mussolini dalle origini del fascismo alla Repubblica di Salò, esaltandone le imprese guerresche. Fece parte dell’Accademia d’Italia.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]